sabato 27 dicembre 2014

Riflessioni

Una cosa l'ho imparata anche la montagna più alta può essere scalata, ciò che può sembrare insormontabile può essere affrontato, un problema complesso può essere risolto dividendolo in tanti piccoli problemi, e che si sopravvive a tutto, questa e' la grandezza e nello stesso tempo la miseria dell'essere umano.

Dal diario di una schiappa: 16 come da tabella 27 dicembre2014

Frammenti di allenamento: 27 dicembre 2014 - 16 come da tabella ole'. Odio in generale seguire dei programmi rigidi mi danno il senso di soffocamento, per cui la tabella la sto seguendo adattandola a me,alle mie esigenze, al tempo che ho a disposizione. Ma una cosa l'ho capita si possono invertire i giorni, rinunciare una volta alle ripetute, ma il lungo deve esserci sempre. Devo allenarmi alla resistenza che è la cosa più difficile in assoluto, perché uno può correre 10 km ma poi superarli costa una fatica enorme, e poi non è umano, anche se la corsa e' un'esigenza atavica il nostro fisico non è fatto per correre. Oggi il programma era il progressivo di 16 km l'ho trasformato in un lungo lento. Sono partita da Ponte Sublicio sotto il Tevere, risalita per Ponte Garibaldi diretta al centro, Torre Argentina, Pantheon, via del corso,piazza Venezia ,di nuovo sono discesa sotto il Tevere perché era difficile correre facendo lo slalom tra i passanti. Mi sono diretta fino a Ponte S.Angelo e sono ritornata indietro per un totale di 16 km in un botto, ma il tempo per ora non e' importante. La cosa bella e' che avevo preso la velocità giusta quella che ti fa correre all'infinito senza sentire fatica.

venerdì 26 dicembre 2014

Dal diario di una schiappa: 26 dicembre 2014 me so sparata un decino

Diario di una schiappa: 26 dicembre 2014 me so sparata un decino- Non avevo molto voglia di correre, mi sono svegliata con calma, sorseggiando caffè bollente e piccola fetta di panettone. Mi sarebbe tanto piaciuto fare un lunghetto con Tonino Tonino Severa, o con Luca Pretolani purtroppo mi sono svegliata tardi e non mi andava oggi di essere un fanalino di coda. Non mi andava nemmeno di sprecare questa splendida giornata, limpida e frizzante, con il sole che scalda e con il freddo scrocchiarello citando un'amica. Si ,sprecarla con la non vita, la corsa=movimento=vita. Per cui in tarda mattinata con il sole più caldo, ma un freddo pungente ho preso per il lungotevere, direzione ponte Sisto, ho fatto così il centro, Campo de' Fiori, P.zza Navona, Via zanardelli, lungotevere, Castel S.Angelo Via della Conciliazione ho visto e sentito Il Papà, ho ripreso sotto il Tevere fino a ponte sublicio per un totale di 10 km ne avrei dovuti fare di più, ma ho ceduto di testa non avevo più voglia di faticare e si una cosa e' certa la corsa e' fatica, ora sul divano mi sto godendo il giusto riposo.

giovedì 25 dicembre 2014

Dal diario di una schiappa: ho santificato il natale correndo 25 dicembre 2014

Diario di una schiappa: ho santificato il natale correndo- Vi sembrerò matta, tanto scema ma sono una che si mette a nudo e rischia, ed ho piacere di condividere con voi, soprattutto con chi non corre i miei allenamenti fino al raggiungimento del mio obiettivo. Mi ero proposta di correre 10 km lenti, in solitaria, io ed il mio passo, così ho fatto sono andata sotto il Tevere partendo da ponte sublicio, con calma e rilassata ogni tanto incontravo qualche sparuto runner o ciclista. L'intento è rendere i 10 km per me una normalità, sono lenta li ho terminati in 1 ora e 04 per il momento di meglio non mi riesce, si vede che quello è il mio ritmo naturale. Li ho corsi canticchiando, la cosa mi ha aiutato a seguire il mio respiro se riuscivo a cantare con un po' di affanno la respirazione era giusta, e non dovevo andare oltre. Ora sono rilassata sul divano, vedete io non so qual'e' il motivo, cosa mi spinge a correre, anche perché non è che mi riesca così bene, non corro perché devo dimagrire, non mi interessa anche se magari , fossi più magra correrei meglio, in definitiva non lo so, mi piace correre punto ed amo il mondo della corsa quando c'è solidarietà e sana competizione. Un amico runner mi aveva invitato a correre alle terme di Caracalla dove partiva un gruppo che avrebbe corso al centro , ma avevo voglia di correre da sola.

martedì 23 dicembre 2014

Dal diario di una schiappa 23 dicembre 2014 lezione Caraibica

Diario di una schiappa: allenamento del 23 dicembre 2014- oggi in base alla tabella mi sarebbero toccate le ripetute lunghe a Villa Pamphili, ma sarebbe stato complicato, tutto di corsa esci con il borsone dal lavoro e vai in Villa, con il tempo nuvoloso ed umido e non con il freddo scrocchiarello ,che ti galvanizza, ti da energia e forza. Ho optato così per la lezione al ritmo di musica caraibica ed un po'afro,molto molto veloce abbiamo portato i battiti al massimo. Come sempre corsetta fuori di riscaldamento con allunghi in salita, rientrati senza un attimo di tregua e' iniziato un ballo forsennato, dove gambe e braccia erano coordinate, salti sullo step, torsioni dei fianchi in maniera coreografata, ancheggiamenti vari ole' ed io si "m'ingarello " e parto per la tangente facendo attenzione al cambio di velocità e movimento. Si , io mi diverto tanto, alleno il fiato in altro modo. A fine lezione, durata un'ora di duro lavoro, mi ero promessa di correre qualche chilometro, lentamente scaricando le gambe e così ho fatto, in piacevole compagnia di Maria M Elena Bar. Ora mi godo un po' di relax dopo tanto stress lavorativo e natalizio, l'ho sempre detto la fatica fisica esorcizza quella mentale.

domenica 21 dicembre 2014

Dal diario di una Schiappa: domenica 21 dicembre 2014 mini Trail a villa Pamphili

Diario di una schiappa- mini Trail di villa Pamphili- Giornata perfetta per correre e festeggiare insieme l'arrivo del natale, anche se per me ormai è un evento doloroso. Mi sono svegliata presto e devo dire di cattivo umore, ma poi è passato. La corsa, la chiacchierata con Francesco, il sorriso delle amiche e poi tutto passa. Correre e' un esperienza solitaria, ognuno ha il suo ritmo e quello si deve seguire, si parte con l'idea di correre insieme e poi ci si perde strada facendo, e ci si fa prendere la mano ci s'ingarella". Il percorso era bello, ma molto faticoso, un vero Trail , buche, radici, terreno sdrucciolevole, fango, sassi brecciolini, si rischiava l'infortunio, per questo sono doppiamente soddisfatta. Mi sentivo bene l'idea era di fare i dieci km , e di allungarmi di qualche chilometro quattro esattamente come da tabella, insieme a Francesca ci siamo riuscite. Avrei potuto fare di più ma non volevo esagerare, perché una cosa e' fondamentale arrivare bene stanchi ma non disfatti. La corsa ti insegna tante cose, ti da la possibilità di conoscerti nel profondo, ha un non so che di meditativo, di ripiegamento in se' stessi. E' solidarietà basta vedere Marco Dori, grande immenso. Per un piccolo tratto esattamente quello finale il sorriso di Daniela e Marco, mi hanno fatto compagnia. Al traguardo sono stata accolta da Lisa e Debora, grazie ho sentito il vostro calore.Ma ho continuato per quattro chilometri. Inoltre la corsa insegna l'umiltà quella vera, non quella ostentata e falsa, si l'umiltà quella semplice, perché le variabili in gioco sono tante e non si è mai abbastanza preparati, ed anche i campioni possono avere i giorni no, ed in questo senso e' pure democratica.