sabato 16 aprile 2016

Frammenti di yoga: oggi era una giornata perfetta per la corsa, o per qualsiasi altra attività da praticare all'aperto. Il sole, la temperatura non troppo calda, ma purtroppo come tutti gli sportivi ho dei problemi all'avampiede destro, e non posso sforzare per non peggiorare. Questa cosa banale,stupida, mi butta così giù e mi mette di cattivo umore, spero domani di riuscire a fare la gara, io ci provo.Per cui come ultima spiaggia sono andata a praticare yoga. La stanza piena benché scomoda da comunque un'energia positiva. Qualche saluto al sole per riscaldarci, abbiamo alternato le varie Asana dei guerrieri, posizioni di stretching ma anche di equilibrio. Abbiamo respirato nella posizione del loto, mi sono lasciata così andare che per un attimo ho rischiato di addormentarmi, bello veramente bello, riuscire a rilassarsi e perdere così il controllo. Namaste !

mercoledì 13 aprile 2016

Frammenti di vita, frammenti di allenamento: In gruppo è un'altra storia!

Frammenti di vita, Frammenti di allenamento: In gruppo è un'altra storia! : Conoscete il detto africano che dice se vuoi andare veloce corri da solo, ma se vuoi andare lontano vai in compagnia? beh niente di più vero insieme si vince. Ho sempre apertamente riconosciuto di non riuscire a fare gli allenamenti mirati da sola. Per chi non lo sa, gli allenamenti mirati, sono le variazioni di velocità, le ripetute quelle che dovrebbero migliorare la qualità della corsa. Da sola proprio.... non mi riesce mollo quasi subito, ma oggi insieme al gruppo, ma soprattutto con Roberto Ciccone, che ci seguiva e consigliava beh...è un'altra storia ci sono riuscita. Dal lavoro carica di borsone, a piedi mi sono diretta al biscotto di Caracalla, non è facile dopo una giornata lavorativa trovare l'energia e l'entusiasmo necessario per affrontare un allenamento, ma insieme si puo'! Abbiamo iniziato con trenta minuti di corsa, quattro allunghi e un fartelek 40 secondi veloce ed un minuto di recupero, questo per dieci volte, sono felice di avercela fatta. Devo migliorare la postura della corsa perchè saltello un po' troppo, ma non so che mi succede quando corro a volte spingo in alto perchè mi sembra di volare. Ringrazio tutti della piacevole compagnia e del bell'allenamento, ovviamente ringrazio in maniera particolare il coach!

Frammenti di vita: La prima maratona di Luisa Sorce!

Circa un anno fa ho cominciato a pensare che mi sarebbe piaciuto correre una Maratona. Era un momento felice e appagante ed ero piena d'entusiasmo. Con un'amica si fantasticava su Venezia, la città più romantica d'Italia.. ma poi le cose non sono andate così, il progetto, il sogno di passeggiare sul ponte dei Sospiri è svanito per vari motivi, io ho corso una gara sociale e la mia amica del cuore ha visitato la Laguna senza correre la Maratona, con il marito e la figlioletta. Ma l'idea di correre una Maratona non mi lasciava.. magari senza doversi spostare la cosa sarebbe stata più fattibile dovendomi organizzare con le bimbe e Olli. Una volta deciso mi sono iscritta a quella della capitale, Roma è la città in cui vivo, che mi ha accolta, dove corro tutti i giorni sù e giù per il Tevere, un museo a cielo aperto e in primavera è qualcosa di speciale, ha una luce magica.
Correre una Maratona non è uno scherzo, ti devi preparare, devi concentrarti, devi essere disciplinata e costante, mangiare bene, dormire bene e pur facendo tutto questo non è detto che vada tutto per il verso giusto. Ci possono essere mille insidie e imprevisti. Domenica scorsa, però, ogni cosa ha trovato la giusta collocazione, ogni sacrificio è stato ripagato e tutto era perfetto, la giornata era strepitosa, il clima pure, era assolato ma ventilato e fresco; ho ricevuto l'investitura ramarra "il battesimo della prima Maratona" insieme ad altri compagni di squadra, lo sparo di un mottaretto ci ha investiti di una pioggia di coriandoli, foto di rito, deposito borse ed ecco che il cuore ha cominciato a battere forte per l'inizio di questa avventura, di questo vero e proprio viaggio che difficilmente dimenticherò.
La Maratona a mio avviso va corsa da soli. Il mio coach mi ha dato poche, semplici regole da seguire:
1) Bevi ad ogni ristoro.
2) Trovati e scegli bene strada facendo, dei compagni che abbiano il tuo stesso passo.
3) Ricordati di sorridere ad ogni fotografo.
4) La corri per godertela e non per patirla.
5) Resta concentrata ma serena perchè non stai andando in Missione in Afghanistan.
6) In gara cerca di non rimorchiare..!! 😊
Come diceva Picasso, la fortuna aiuta chi è preparato. Fatto sta che domenica è stata una giornata perfetta: due compagni di viaggio incontrati per caso, Federico e Marco, un percorso straordinario pieno di angoli di commovente bellezza, tanta gente, colori, allegria, una vera festa.
La Maratona è un viaggio introspettivo, è un modo per conoscersi meglio, per capire chi siamo veramente. Il mio attimo di commozione e di sincera emozione è arrivato poco prima del Ristoro Ramarro al 35°km. La galleria che lo precede sul lungotevere era al buio, qualche piccola luce artificiale, ma dalle pareti laterali filtravano come spade pulviscolari dei caldi raggi di sole dalle aperture lunghe e sottili propedeutiche al riciclo d'aria. Per un attimo sono diventata sorda, sentivo solo il mio respiro e come una leggera brezza un brivido mi ha accarezzato la guancia scendendo lentamente sul collo e lungo la schiena, ero stanca ma mi sentivo viva, ho socchiuso gli occhi e le lacrime hanno percorso il mio viso facendomi sentire il loro sapore salato sulle labbra. È stato un momento di vera estasi, ero lucida pur essendo emozionata, ero lucida pur essendo distaccata da tutto quello che avevo intorno. In quel momento ho sentito che ce la potevo fare anzi che ce l'avrei fatta. Nei chilometri precedenti avevo avuto un attimo di crisi superando Villa Glori e percorrendo via Flaminia. Il mio coach mi aveva avvisata che sarebbe arrivato un momentaccio intorno al 32°km e quindi non mi ha colta impreparata, ho acceso l'ipod, le gambe erano dure e legnose, il gps segnava un passo di 5.48.
Quando ho concordato il ritmo con Peppe, mi aveva detto di correre 37km a 5.50 e poi eventualmente aumentare negli ultimi 5km. Ma tra siciliani si contratta e tra Catania e Palermo ha vinto la capitale sicula accordandosi su un ritmo di 5.35/40 😁
Arrivata al ristoro ramarro al 35° non riuscivo a vedere nessuno, gli atleti erano accalcati sui tavoli per rifocillarsi, per riuscire a farmi vedere ho dovuto urlare, ero contenta, Antonella ha preso una bottiglietta d'acqua e ha percorso con me due trecento metri, continuava a dirmi che stavo andando bene e che il più era fatto e io mi sono sentita leggera. In un attimo, almeno cosìo è sembrato, sono arrivata a piazza Venezia ma lì non sei ancora arrivata, ti rimandano indietro per via del Corso perchè la gara mica è finita.. anzi è lì che sta cominciando! C'era un gran tifo, continuavo a ripetermi.. via del Corso è solo un miglio è solo un chilometro e mezzo e poi torni indietro e arrivi al Traforo, devi arrivare al 40°, ultimo ristoro, ultimo step e poi ti mancano solo due km. Ho percorso la galleria tutta d'un fiato, ai lati era tutto un ricovero di atleti, alcuni stesi per terra altri in preda ai crampi o ai dolori addominali. A ogni passo che facevo aumentava lentamente la luce del sole che dal fondo lasciava scorgere via Nazionale e io non pensavo ad altro che alla discesa che finalmente mi avrebbe portata all'Altare della Patria, da lì vedi finalmente l'arrivo, la vista ti si annebbia per un attimo guardando quei numeretti rossi sul display digitale, lungo i Fori i centurioni brandendo le spade ti incitano, tutto si fa sfumato è tutta una concitazione, il mio ipod suona i Coldplay, la gente urla, si sta sgolando anche per te che stai per tagliare il traguardo e realizzare un sogno. Ce l'ho fatta penso, una ragazza mi sorride mettendomi la medaglia al collo, un'altra mi avvolge nella carta argentata come un supereroe; prendo lo zaino, frugo, cerco il telefono, devo trovare le mie bambine che sono qui da qualche parte in questa bolgia, stanno aspettando la mamma Maratoneta, la più piccola Lauretta corre per abbracciarmi, mi dice: mamma hai vinto?! io rispondo: la mamma ha corso bene ed è felice per questo.
Ho imparato tanto, correre bene la Maratona è il rischio di chi si allena bene e per farlo devi avere un bravo istruttore e io ho il MIGLIORE, devo a lui questa meravigliosa esperienza, è un professionista, un vero atleta, un campione, un uomo positivo e risolto, un vero amico, mi è stato sempre vicino, non mi ha mollata mai nei miei momenti peggiori, se sono riuscita in questa mia impresa è solo merito suo. Essere un professionista significa sapere cosa si sta facendo e farlo bene. Ha creduto in me e mi ha sempre sostenuta e spero di averlo reso orgoglioso del mio risultato. È stata un'esperienza meravigliosa che porterò sempre nel mio cuore. Grazie.

domenica 10 aprile 2016

Perche' si corre la maratona , almeno per me!

Correre la maratona e' un impresa inumana, figuriamoci correre le ultra maratone. Sia chiaro non siamo fatti per correre 42 km e 195 metri, anche i metri contano alla fine e sono i più dolorosi. Al trentacinquesimo non riuscivo a dire daje ragazzi e' finita, perché da lì ne mancano altri sette! Gridavo su forza, siete al centro via del corso è a due passi, non mollate ora! Ho provato cosa significa. Le motivazioni che ti portano a correre una maratona sono infinite e personali, tra cui il mettersi alla prova ed essere interprete di un'epopea e non semplice spettatore.  Questo non solo per i primi ma anche per i più lenti. Tutto proprio tutti contribuiscono a rendere quella giornata indimenticabile. C'è un prima faticoso e stimolante, un vero lavoro perché anche i meno bravi non si possono esimere dai lunghi. C'è un durante di lacrime e sudore, c'è un dopo dove il nodo in gola si scioglie, il blues esce e si piange, ce l'ho fatta. Si corre la maratona per l'emozione che ti da! Quando ci si emoziona ci si rende conto di essere ancora vivi,pieni di sogni, forse ancora giovani! La si corre per sentirsi vivi!

Sframmento di Ristoro: però la prossima volta si corre!!!

Sframmenti di Ristoro: Alzataccia alle 6 e 30, ho coinvolto marito e fratello, mi sono diretta al 36 esimo km, in attesa dei maratoneti. Fermento iniziale su chi fa chi e cosa,posizionati i tavoli e le vivande, poi....sono sgattaiolata di corsa per vedere i maratoneti sul lungo Tevere , giornata splendida per correre. Ho perso i primi primi,ma sono riuscita a vedere Giorgio re Giorgio. Ho gridato insieme a Nat a squarciagola, ho saltato incitato mi sono dimenata, volevo dare forza a tutti, già erano al 15 km., e so', già io so' quanto è difficile. Mi sono uscite delle lacrimucce perché la maratona mi emoziona sempre. Mi era venuta voglia di correre, sono tornata indietro correndo per quei cinquecento metri, giornata perfetta per correre. Mi sono così, data da fare, ero li' a darvi da bere, ma mentre ero concentrata qualcuno di voi l'ho perso, ma quando vi ho visto ho urlato,sono stanca e senza voce, ma ne è valsa la pena! I miei complimenti a tutti, amici,amiche, ramarri e non ramarri, siete stati grandi. In una corsa ci sono N variabili, su una maratona le variabili, vanno moltiplicate per quarantadue, portarla a termine e' un'impresa, ma soprattutto parteciparvi. Giampaolo Saulini e' stato capace di chiamare i maratoneti uno per uno, che a loro volta lo guardavano attoniti. Angelo e Danilo ,i nostri maratoneti trasteverini come d'accordo, si sono fermati a salutarmi.  Ho abbracciato jonela , che ha corso per esorcizzare il male. Vorrei chiamarvi per nome uno ad uno,tutti , ma mi dispiacerebbe dimenticare qualcuno.  Il prossimo anno la maratona di Roma avrà luogo il 2 aprile, una data che per me ha un grosso significato, ed io la correro', succeda quel che succeda la correro'!