giovedì 8 luglio 2010

I Bambini

E' proprio vero che i bambini sono la sincerità in persona, senza troppi fronzoli,sono diretti, profondi, sensibili.guardano il mondo con loro occhi innocenti, capiscono ed elaborano.Oggi mia nipote Ilaria mi ha lasciato senza parole,scendevamo le scale di casa di mia madre, la bambina mi dice:'' senti zia è vero che qualcuno è caduto da queste scale,ed è andato all'ospedale? '' io le ho risposto :'' si piccola, nonna''; lei ha continuato '' si ma non solo nonna, e tu zia sei mai stata in ospedale?'' a quel punto ridendo ho detto ringaziando Dio no...e lei ha continuato con candore,'' no zia intendevo dire a fare bambini'' . Io un po' perplessa le ho risposto ma no...lo sai che la zia non ha bambini; e lei non soddisfatta'' pechè hai deciso di essere zia e non madre?''Vi giuro sono rimasta basita e le ho detto piccola mia queste cose non si decidono accadono. La vita è fatta soprattutto di avvenimenti che non si decidono.

domenica 4 luglio 2010

La Maratona

Era un anno che mi preparavo per la maratona ,e la cosa mi aveva aiutato a superare un periodo molto difficile. Mi facevo delle kilometriche passeggiate, dove mi cronometravo;non pensavo ad altro solo a quell'obiettivo...La mattina prima del lavoro passeggiavo a passo lesto per tutto il centro di Roma. Si era aperto un mondo non avete idea, alle sei di mattina s'incontra tantissima gente, soprattutto stranieri, magari studenti della jon cabot che fanno footing. Roma è bellissima ,partivo da trastevere per passare l'isola tiberina, il quartiere ebraico,p.zza Campo de Fiori, P.zza Navona, V.dei Coronari,V.dell' Orso...era come viaggiare dentro se stessi. Il sudore che colava, la fatica...l'idea della pausa ristoratrice a casa.

Elisa 2

La sua professione di psicologa l'aveva abituata ad ascoltare i problemi di tutti ,come una spettatrice senza interferire cercando di aiutare le persone che erano alla ricerca di un equilibrio...era veramente difficile non rimanere travolta da tutti quei problemi, soprattutto quando i pazienti erano degli adolescenti portati, a forza dai loro genitori perchè incapaci di comunicarci. La vita è sempre alla fine un problema di comunicazione, di interagire con l'altro...Un giorno nel suo studio disse basta ... aveva bisogno di una pausa per ricaricare le pile.Decise di partire senza discutere con nessuno presentando la situazione alla sua famiglia come una decisione presa e non in discussione ,per ritrovare le forze,per vedere se se la sarebbero cavata....non era una fuga. Era solo una pausa.