mercoledì 14 maggio 2014

L'atteggiamento politico

L' atteggiamento diplomatico nel senso deteriore del termine, quello che normalmente la gente usa per accondiscere, per essere politcamente corretta, per non dispiacere,  quella cortesia formale, quel finto interessamento, be è un comportamento a dir poco odioso. Vi è mai capitato che qualcuno chieda come stai? Nel momento in cui ci si apre in realtà non si viene ascoltati, la gente non vuole problemi o storie tristi. Va pure bene ma allora perché si chiede. ? Perché si finge un falso interessamento? un atteggiamento di approfondimento quando si vuole essere essere in superficie senza problemi?

martedì 13 maggio 2014

La lezione fa miracoli!

Rientrata dalla palestra, distesa sul divano, raccolgo un po' di forze prima della cena. Sarò noiosa ma la lezione è stata esaltante usando un termine un po' elegante, lo stupefacente è avere accanto un signore di una certa età che ha fatto i miei stessi esercizi,la corsa fuori, i salti le accosciate dentro, il ballo veloce, per finire addominali fino a sfinirsi, ha dell'incredibile. Ho sempre pensato che ad una certa età si addica di più il nuoto, il pilates, lo yoga, il tai chi. Mi immagino anziana a fare thai chi in villa. Invece mi ricredo, vedere quest'anziano  distinto signore, forse ha l'età di mio padre, fare esercizi credetemi incredibili, nel senso di faticosi impegnativi, sequenze veloci be' che dire, sembra un miracolo. Avevo letto tanto tempo fa, quando leggevo e non cazzeggiavo su FB, che più si va avanti e più l'esercizio fisico dovrebbe aumentare al contrario di come si usa pensare perché è l'unico modo per affrontare l'inevitabile decadimento fisico. Be nonostante tutto sono stupita e ammirata quindi di fronte a queste cose chapeau. Onore  al merito al maestro perché non discrimina nessuno e ti sa motivare, trasmettendo entusiasmo e voglia di sognare.

domenica 11 maggio 2014

non sono una maratoneta

E' incredibile, che mi si chieda consiglio sulla corsa, su gli acciacchi che ne derivano, ma è così. Sono stupita ma anche inorgoglita, benchè non merito tutta questa considerazione. Non sono una che fa vedere più di quello che è anzi, non ho mai ostentato, ho sempre premesso che sono agli inizi, non sono una maratoneta, eppure si vede che quando mi vedono uscire vestita in maniera tecnica con il Garmin al polso, faccio scena. In realtà sono tutta chiacchere e distintivo parafrasando la frase di un film. Ribadisco amo correre, mi rilassa, lo sforzo fisico, la fatica il sudore tengono impegnata la mente e non mi fanno pensare cosa difficilissima. Avete mai provato a fermare i pensieri è una cosa impossibile l'impegno muscolare che deriva dalla corsa m'impedisce di farlo, perché quando corri e stai sul " pezzo" (è un'espressione che mi piace tantissimo) divagare con la mente è impraticabile, la corsa in questo senso è meditativa depura sia la mente che il corpo dalle tossine. Tempo fa un mio collega mi ha incontrato su viale Trastevere mentre correvo, mi ha detto che mi ha chiamato più volte, si è sgolato, ma non rispondevo, certo ho risposto ero altrove, in un'altra dimensione, ero talmente impegnata e presa da quello che stavo facendo che non  vedevo e ne sentivo.

I Ricordi

Stavo riflettendo come e' mio solito, purtroppo non riesco a non pensare, a questa frase secondo me verissima " i ricordi di felicità non sono felicità ma i ricordi di dolore sono dolore" ed è una verità. Mi domando perché ciò che ci ha fatto male rimane così vivo in noi, talmente vivo che il ricordalo comporta ancora sofferenza tanta sofferenza. Non sono solo i lutti che purtroppo si affrontano durante il nostro percorso di vita, e sono la cosa più dolorosa, ma anche semplici delusioni, o accadimenti che ci hanno completamente destabilizzato, il solo ricordarli  rinnova le stesse sensazioni.Forse perché metabolizzare il male e' difficile talvolta impossibile. E'  nella nostra natura ricordarsi il male e dimenticare il bene. Infatti il bene ricevuto o i momenti di beatitudine, il loro ricordo non ha la stessa vivezza non ci da le stesse sensazioni. I momenti zen sono appannati, affievoliti,lontani. Ieri mentre parlavo mi è venuto in mente, una signora che incontravo a terapia e mi sono commossa, si trattava di una bella signora di una certa età ,ricordarla l'ultima giorno di radio, vederla così provata mi ha fatto uscire le lacrime. Il dolore e' sempre in noi non aspetta altro che uscire. Non parliamo poi quando penso a mio fratello, alla sua dolcezza al suo sorriso... allora il dolore esce come un fiume in piena e mi travolge.