mercoledì 20 gennaio 2016

Mia nonna Fulvia

La forza delle donne: Le mie nonne sono donne con gli attributi, delle donne che hanno vissuto tra le due guerre, bambine piccole nelle prima e con famiglia nella seconda, delle vere e proprio femministe inizio a parlarvi di quella paterna che si chiamava Fulvia come me. Proveniente da una famiglia nobile faceva Pacca di cognome, come l'omonimo cardinale, cresciuta senza mamma perchè morta mentre lei era in tenera età, cresciuta secondo me in un ambiente freddo, dove non c'era spazio per manifestazioni d'affetto. Rigida e dignitosa forse pure un po' altezzosa nei comportamenti. Studiò con un precettore si diplomò ragioniera, quando le donne tutt'al più erano maestre ed i ragionieri erano soprattutto uomini. Si trasferì a Napoli lasciando la sua Benevento a diciotto anni. Era una donna affascinante e colta, nata nel 1911 anche lei era di quella generazione dalla mentalità analitica, leggeva il giornale tutto e non qualche articolo come uso fare io. Vinse due concorsi uno al comune di Roma e l'altro in banca, e preferì il comune per l'orario più adeguato ad una donna di famiglia. Fumava,lavorava era indipendente economicamente, ed aveva forse una mentalità per certi versi maschile, ma riusciva ad avere una sua femminilità, si era nonostante tutto femmina, ci teneva tantissimo. La ricordo vestita color pastello, indossava un filo di perle semplice, si truccava con un po' di cipria e un rossetto ciclamino. Diceva se trucchi le labbra non devi truccare gli occhi sarebbe troppo. Di delusioni nella vita ne ha dovuto affrontare tante, ma sempre con tanto stile. Immaginate in periodi in cui le donne non lavoravano lei si trasferì a Roma da sola, questo, prima della guerra, forse negli anni 30, vinse il concorso al comune di Roma e per il titolo di studio, i laureati si contavano sulle dita, divenne dirigente.

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