mercoledì 9 luglio 2014

Frammenti di vita :la prima volta in bici

Sono cresciuta in una famiglia iperprotettiva (non sono uscita fuori deficiente per caso) quasi tutte le mie esperienze più importanti l'ho fatte da giovane adulta e condivise con mio marito. Avevo trent'anni decidiamo di comprare le bici a porta portese, la compriamo dopo di che Gianfranco parte con la bici e mi lascia li'in mezzo al traffico. Insomma una terapia ...d'urto della serie o impari o impari. Per cui, piano piano, lentamente con paura mi sono incamminata. La seconda uscita la facciamo insieme direzione Villa Pamphili ,la salita del gianicolo mi ha traumatizzata. La terza ho evitato la salita per paura, non ero tranquilla con le auto che mi sfrecciavano accanto, e mi sono caricata la bici quasi in spalla per le scalinate dell'asilo spagnolo, che fatica ragazzi, mio marito su in cima mi incitava a non mollare "ce la devi fare da sola!" Io mi lamentavo lo pregavo di aiutarmi, poi mi incazzavo senza sortire effetto. Nel bel mezzo del battibecco, una signora tedesca di una certa età, bella robusta prima e'salita con la sua di bici poi e' scesa per prendere la mia, forse l'avevo intenerita. Morale della favola i tedeschi benché non mi siano molto simpatici sono per tenacia e capacità sportiva una razza superiore tra virgolette, mi si perdoni il termine. Quando vuoi imparare una cosa lo si può fare a qualsiasi età infine quando vogliono gli uomini sanno essere insensibili, uso un termine elegante ma ne ho in mente un altro. Episodi di questo genere ne ho un infinita' sono dei ricordi bellissimi, conservati in un angolo nascosto del cuore e ogni tanto riaffiorano lasciandomi un sorriso idiota stampato in faccia.

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