lunedì 16 giugno 2014

Frammenti di vita: la mia vita da Vigile Urbano

 Premesso che faccio parte di quella categoria di persone che non ha scelto il lavoro, perché non si sceglie di diventare Vigile Urbano ma ti capita. Quando ero piccola sognavo di diventare un 'attrice magari di teatro, oppure di buttarmi nella politica, si capisce subito che non avevo l 'idee chiare.Dopo il diploma, ho avuto delle esperienze lavorative di vario genere , mense, centri anziani, segretaria, ma i miei genitori impiegati comunali mi hanno insegnato, che era importante fare concorsi. Fresca di studi, ho fatto concorsi di vario genere ed ho vinto questo. Entro nel corpo di polizia locale all'età di ventiquattro anni, la prima volta che ho indossato la divisa, rigorosamente sistemata da una sarta, mi sono sentita mascherata. Mia madre con ammirazione mi guardava dalla finestra, sembrava la scena di Alberto Sordi che diventa vigile. Ed ho scoperto un mondo di persone eccezionali, con interessi di vario genere. La prima volta in divisa vedevo carabinieri e polizia che mi salutavano mi domandavo il perché, mi sembrava strano e invece è la normalità , è una forma di solidarietà, tra quasi colleghi. Il primo giorno di servizio il  Collega anziano, mi mise al centro di un'incrocio a fare viabilità be' avevo paura, la corrente di traffico mi veniva incontro ed io indietreggiavo, poi con l'esperienza diventi pure troppo spavaldo e si rischia la vita veramente. Due cose utili ci dissero al corso di preparazione : non mettetevi mai di fronte all'auto che fermate ma di lato, perché chi avete davanti potrebbe investirvi, anche la persona più normale e buona di questo mondo, dopo aver avuto una giornata tremenda può uscire fuori di senno, voi potreste essere la goccia che fa traboccare il vaso.

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