sabato 12 aprile 2014

Turchia 92

Oggi sono sul nostalgico e ho voglia di ricordare un bellissimo viaggio fatto insieme a mio marito con una coppia di amici. Il problema del Kurdistan è sempre esistito, ma nel 92 i nostri giornali avevano amplificato la cosa parlando di attentati alle moschee, di rapimenti di turisti. Nonostante tutto decidiamo di partire, in quattro zaino in spalla e tanti sogni e aspettative. Parto per quel che mi riguarda con gli anatemi dei miei genitori," siete dei pazzi tu e quell'altro" ( mio marito) e i rimproveri minacciosi di mio fratello, " se le succede qualcosa Gianfra e meglio che non torni".
Partiamo ci accompagna all'aeroporto il papà di Gaia simpaticissimo, che scherzando ci disse " ragazzi se vi dovessero rapire dite che siete per la causa Kurda e sarete salvi". Arriviamo ad Ankara e dormiamo in un albergo scelto a caso (fico), visitiamo Ankara ma non ne ho un bel ricordo, il giorno dopo partiamo per Instabul città meravigliosa, affascinante veramente punto d'incontro tra oriente ed occidente, abbiamo visitato la mosche blu ed il Topkapi. Gli episodi da raccontare sarebbero tanti, quello che abbiamo visto in Cappadocia o a  Pamukkale, o sulla costa , ma non è di questo che voglio parlare. Voglio pensare al profumo della Turchia tra l'acre ed il dolciastro, all'accoglienza della gente, la gentilezza la disponibilità. Ai viaggi fatti con i mezzi del posto, dei comodi Pullman, dove ti davano delle salviette al profumo di agrumi con cui rinfrancarti, e le  soste fatte durante il tragitto in piccole trattorie dove si mangiava benissimo,  guardate siamo noi il terzo mondo. Ai carrettini che vendevano pita kebab, o i felafel . Il te preso in bicchierini come da noi il caffè...  La Turchia sembrava un paese in gran cambiamento, pieno di entusiasmo, avevamo ragione, un Giano Bifronte una faccia rivolta verso la modernità e  l'altra verso la tradizione ed il passato.

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