domenica 11 luglio 2010

La scelta di Emilia

Non è facile scegliere ed Emilia era stata sempre una persona che non voleva prendere mai posizione, se possible rimandava sempre...ma stavolta non era proprio possible si trattava di sopavvivere. Le avevano diagnosticato una leucemia di quelle che non lasciano troppe speranze...l'autotrapianto non era possibile l'unico modo era sottostare a delle cure sperimentali di cui le controindicazioni erano infinite e le possibilità di riuscita erano meno del venti per cento....ed infine se tutto fosse andato come doveva l'unica possibilità era il trapianto. In quel momento tanti pensieri si affollavano nella sua mente...quante cose c'erano ancora da risolevere, aveva quaranta anni, non era riuscita a crearsi una sua famiglia era stata sposata per anni poi Paolo l'aveva lasciata come un niente...come una scarpa vecchia si era innamorato di un altra, non era certo colpa sua poverino. Per cui dopo tanti anni di vita in comune alla fine si era ritrovata sola...si proprio al suo quarantesimo anno di età. Adesso ci mancava pure questo...pure la salute. I suoi ancora no sapevano la notizia che le aveva appena dato il dottore, suo Fratello l'aspettava in macchina, cosa poteva dirle...In un attimo la sua vita le passò davanti, anche quello che avrebbe sopportato, ma lei voleva vivere e ci voleva provare ce l'avrebbe fatta con molto dolore sicuramente ma ce l'avrebbe fatta. Si sarebbe sottoposta a tutto il possibile ...voleva vivere...per sè e per quello che ancora poteva fare e dire non era finita .

1 commento:

  1. credo che vivere sia un dovere, non un diritto. La vita si propone a chi nasce e che non l'ha decisa né scelta, ma da quel momento è un necessario percorso da fare in salita, in discesa, con svolte, ma sempre andando avanti. Se diventa un fardello pesante, pensiamola come alcune filosofie orientali che dicono che viviamo perché un Demiurgo addormentato ci sta immaginando. Al suo risveglio saremo solo ricordi.

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