Frammenti di primo maggio 2018: l’intenzione di questa mattina era assaporare il tempo, non farsi prendere dalla frenesia tipica di chi lavora e le cose le fa ad incastro. Sorseggiare il caffè bollente in pieno relax, poi con tutta calma dopo il saluto al sole scendere verso il Tevere per una corsetta. Un tempo così uggioso anche se non freddo per quello che mi riguarda non è un invito alla corsa, perché mi rende priva di entusiasmo di energia, però sono andata, ed ho fatto bene. Sette km in scioltezza gli ultimi tre con un fartelek casereccio 30 sec veloce e trenta lento per dare un po’ di movimento al piattume del Tevere. Ad un certo punto mi sono sentita chiamare da un ponte su in superficie, chiunque tu sia ( non ci vedo) mi hai fatto piacere, perché nella corsa non si è mai soli, correre è un mondo. Ringrazio il mio corpo di seguirmi nelle mie imprese Namaste bella gente!
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