Frammenti di una gara: La tre comuni 2016- Giornata perfetta per correre forse un tantinello fredda. Sveglia alle sei per prepararmi, caffè bollente svegliato il marito che mi ha accompagnato nell'impresa. Raccattati gli amici ramarri e via partenza per il Viterbese direzione Civita Castellana. Non ho corso a sufficienza come al solito, preparazione atletica come sempre c'era, quindi benché non ho avuto una performance perfetta ho tagliato il traguardo tra gli ultimi. Se dovessi aspettare di fare i dieci km bene, di fare le cose nella maniera giusta, non le farei mai, per cui ho deciso di farle a modo mio come vengono, vengono sticazzi, scusate il francese. Ho curato la respirazione cercando di correre il più possibile, anche nei salitoni, ed andare avanti con una velocità minima quella che ti porta all'infinito. Musica a palla, sole che scalda e freddo scrocchiarello cosa si vuole di più? Il Verde e gli alberi come cornici, i paesini arroccati poche cose sono più belle e faticose. Ho sofferto tanto, una gara sudata che sapevo impegnativa ma non ricordavo quanto. Essere tra gli ultimi non mi ha divertito perché correre con il traffico che viene riaperto ,nonostante stessi nei tempi ,mi fa incazzare e parecchio. Bilancio di una gara da delirio positivo, distesa e sfatta dalla fatica, ma contenta di aver contribuito al risultato di squadra vi saluto virtualmente.
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