mercoledì 23 luglio 2014

Frammenti di vita: Allenamento 23 luglio 2014 correre è difficile

Partendo dall' assioma che correre è una pulsione innata devo riconoscere, perché è un po' che pratico questa disciplina, che correre bene non solo è difficile ma non è nemmeno così naturale farlo nella giusta maniera, con la postura la leggerezza giusta. Oggi sono andata in palestra ed è stato il mio punto di partenza per una sgambatina, ho corso minimal, sto cercando di ascoltarmi, senza musica, si di trovare il mio ritmo, per 6 chilometri ci sono riuscita, poi la stanchezza muscolare, più che il fiato, hanno avuto il sopravvento, ho corso un totale di 7 chilometri e mezzo in un botto di tempo. Sono delusa, dispiaciuta, avrei voluto fare di più, caro Luca Pretolani ne avremo di lavoro da fare. E' il caso di dire che dovrò fare un miracolo, il percorso è stato piacevole mi sono diretta sotto il tevere sono arrivata dal ponte di porta portese a quello di p.zza Cavour e poi sono rientrata nella mia palestra. Mentre correvo mi è venuto in mente un episodio della staffetta, che fa tanto ridere mia nipote Ilaria, che è fondamentale per capire che nella corsa bisogna dosarsi, soprattutto quando i chilometri sono tanti, bisogna sempre lasciarsi un po' di energie per non arrivare stremati. Ho corso la mia prima staffetta allo stadio delle terme due frazioni di staffetta per un totale di 10 chilometri, la prima frazione ero fresca la seconda ero un po' provata. Mio fratello che ha assistito all'ultima la racconta così: "ho visto tua zia che correva ad un ritmo regolare finchè all'ultimo giro, quasi vicino al traguardo si è scomposta, la testa andava da una parte, braccia e gambe da un'altra, avevo paura si sentisse male, ho pensato che le prendesse un'infarto." In realtà è successo questo,avevo corso un ritmo lento ma regolare quando Giancarlo De Lucia mi ha incitato ad arrivare insieme, be' non so che mi è preso, galvanizzata da quest'invito ho fatto addirittura un allungo dando fondo a tutte le mie risorse, e sono arrivata stremata. Io tengo da una parte sempre un po' di energie per l'allungo finale ma non mi ero proprio regolata, e sono arrivata al traguardo con gli occhi di fuori.

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