Il sorriso ebete stampato in faccia:
La corsa è una delle poche cose che dopo averla fatta mi lascia un sorriso ebete stampato in faccia. Ora è un lungo periodo che non succede più, non ho più voglia di correre, ho scoperto che meno si corre e meno se na ha voglia. Un lungo stop l’ho avuto per gli acciacchi, nel mio caso fascite,però devo riconoscere che mi manca il desiderio e me ne dispiace. Di ritorno dal lavoro dopo aver assolto agli obblighi familiari, ho pensato devo capire il perché, per cui vestita da runner eccentrica alle 19,30 mi sono fatta un giro per il centro trastevere, quartiere ebraico, la rotonda, piazza campo de’ fiori e di ritorno a casa. Le gambe andavano, il cuore palpitava insieme al respiro. Passo respiro battito all’unisono. Non è stata una corsa perfetta a volte ho dovuto rallentare per la gente o per il semaforo, ma era una corsa fatta di opere d’arte, bellissime piazze, di sampietrini,luci vicoli bui, sorrisi sguardi perplessi ed io ero immersa nel mio flusso. Ho allungato il passo perché di solito la mia postura è fatta di piccoli passi quasi saltelli è un mio difetto mi sono concentrata su questo.
Nessun commento:
Posta un commento